Vertenza Poste, Cgil in campo con il blocco degli straordinari
Sciopero degli straordinari e del prolungamento d’orario dal 13 marzo al 12 aprile. Questa la mobilitazione messa in campo dalla Slc-Cgil, anche in Fvg, per rivendicare l’apertura di un confronto vero con Poste Italiane su tutti i gravi problemi aperti a livello nazionale come su scala regionale e provinciale: «Le forti carenze di personale, i turni di lavoro sempre più pesanti, la politica di dismissione di sedi e sportelli, che associata alla fallimentare riorganizzazione della consegna a giorni alterni mette sempre più in discussione la natura universale del servizio postale», sintetizza la segretaria regionale Slc Mirella Iacone.
La Cgil, che non partecipa ai presidi promossi a partire da questi giorni dalle altre principali organizzazioni sindacali del settore, punta con forza il dito anche contro la privatizzazione, che dopo l’estate dovrebbe vedere la cessione della terza e ultima tranche del gruppo, «e contro le continue pressioni commerciali sui lavoratori, vessati da un’azienda sempre più simile a una banca e sempre meno attenta al suo ruolo sociale», denuncia ancora Iacone, auspicado ijnoltre il ritorno a una mobilitazione unitaria.«Sui problemi aperti c’è una sostanziale convergenza di posizioni ““ spiega la segretaria Slc ““ mentre si sono create divisioni sui tavoli di contrattazione nazionali. Ci auguriamo pertanto che sul territorio si riesca ad avere un’autonomia dalle dinamiche centrali e che si torni ad essere un sindacato più forte perché unito nell’interesse sia dei lavoratori che dei cittadini, i primi ad essere penalizzati dalle politiche dell’azienda».
La Cgil, che non partecipa ai presidi promossi a partire da questi giorni dalle altre principali organizzazioni sindacali del settore, punta con forza il dito anche contro la privatizzazione, che dopo l’estate dovrebbe vedere la cessione della terza e ultima tranche del gruppo, «e contro le continue pressioni commerciali sui lavoratori, vessati da un’azienda sempre più simile a una banca e sempre meno attenta al suo ruolo sociale», denuncia ancora Iacone, auspicado ijnoltre il ritorno a una mobilitazione unitaria.«Sui problemi aperti c’è una sostanziale convergenza di posizioni ““ spiega la segretaria Slc ““ mentre si sono create divisioni sui tavoli di contrattazione nazionali. Ci auguriamo pertanto che sul territorio si riesca ad avere un’autonomia dalle dinamiche centrali e che si torni ad essere un sindacato più forte perché unito nell’interesse sia dei lavoratori che dei cittadini, i primi ad essere penalizzati dalle politiche dell’azienda».