Sanità , intervenire subito sulle carenze degli organici
È davvero ora che la Regione la smetta di tagliare il personale in Sanità . Ed è ora che la presidente Serracchiani e l’assessore Telesca la smettano di minimizzare il fenomeno e le sue conseguenze. È di ieri la tragedia di Cividale. Non abbiamo diretta conoscenza della dinamica del drammatico avvenimento, ma conosciamo bene ““ e lo segnaliamo inutilmente da tempo alla Regione ““ il fenomeno dell’emergenza organici.
Sono sotto gli occhi di tutti, del resto, i Pronto soccorso intasati con le persone che aspettano ore ed ore, le aree di emergenza in grave sofferenza, i reparti di medicina con più degenti rispetto ai posti letto previsti, le liste di attesa interminabili e via continuando con le difficoltà di tanti reparti e pure dei servizi distrettuali e territoriali. Con il personale che salta ferie e riposi per fare fronte ai bisogni della popolazione.
Le minimizzazioni della Regione si scontrano con la dura realtà e con i numeri. Da novembre 2013 a novembre 2014 nella sanità regionale ci sono circa 350 operatori in meno: una cinquantina in meno nel solo mese di dicembre 2013 e altri 300 da gennaio a novembre 2014. La gran parte dei vuoti riguarda personale del ruolo sanitario. Non ci si venga a dire che questo è inevitabile. La verità è che è possibile una strategia diversa anche in carenza di risorse.
La Regione, quindi, faccia almeno 3 cose.
1) Recuperare risorse eliminando i “doppioni” come più volte annunciato e mai fatto, tranne in rarissimi casi. Negli indirizzi per il 2015 la Regione si è “dimenticata” la questione: si faccia tornare la memoria.
2) Cambiare radicalmente l’organizzazione dei medici di medicina generale (i cosiddetti medici di base) aprendo gli ambulatori 7 giorni su 7 e per tante più ore al giorno. à‰ uno dei perni dimenticati della Riforma.
3 Rimuovere il tetto alle assunzioni per il 2015, aumentando le risorse dedicate alla copertura dei vuoti di organico.
La Regione deve farlo subito senza paura di toccare interessi forti. È agli interessi della popolazione che bisogna guardare.
Alessandro Baldassi
responsabile Sanità Cgil Funzione Pubblica Fvg