Referendum e Carta diritti, la Cgil Udine convoca i delegati
«L’abuso dei voucher non nasce da una carenza di controlli, ma dal modo in cui la legislazione ha stravolto l’impostazione iniziale dello strumento, divenuto ormai una scorciatoia per sostituire contratti di lavoro regolari, pagando un’ora di lavoro 10 euro anziché 20, a scapito del fisco, dei diritti contrattuali e delle future pensioni del lavoratore, favorendo anche il dumping contrattuale e la copertura del lavoro nero». Queste le parole con cui il segretario regionale Villiam Pezzetta risponde alle polemiche scatenate da diverse categorie imprenditoriali contro l’abolizione dei voucher, «in una crociata ““ dichiara ““ che com’era prevedibile ha trovato alleati anche tra le file del Consiglio regionale». Pezzetta, da parte sua, esprime «sconcerto per le lacrime di coccodrillo versate da chi, per lunghi anni, ha taciuto sull’abuso dei voucher, fingendo di ignorare come la loro liberalizzazione sia stata anche un fattore di disincentivo alle assunzioni, di compressione dei salari e dei diritti dei lavoratori».
Prosegue intanto anche a livello regionale la campagna a sostegno dei referendum indetti per il 28 maggio, nella consapevolezza, spiega ancora Pezzetta, «che gli obiettivi dei due quesiti, la cancellazione dei voucher e il ripristino della responsabilità in solido nella filiera degli appalti, potranno considerarsi raggiunti solo con la conversione in legge del decreto approvato dal Governo». Quanto alla cancellazione dei voucher, Pezzetta ribadisce che «la Cgil non è contraria a priori all’utilizzo dello strumento, se limitato ad alcuni settori, in particolare l’assistenza familiare, e a specifiche categorie di prestatori, come studenti e pensionati». E che l’obiettivo finale della Cgil, dopo l’abrogazione, «è una disciplina più rigorosa del lavoro occasionale, cui sono dedicati due articoli della Carta dei diritti universali del lavoro, la proposta di legge costituzionale presentata dalla Cgil assieme ai referendum».
Ma l’attenzione, adesso, è tutta puntata all’iter della legge di conversione, «che dovrà confermare ““ ricorda ancora il segretario della Cgil Fvg ““ il testo originario del decreto». Questo l’obiettivo della campagna referendaria, come Pezzetta, assieme al segretario della Cgil Udine Natalino Giacomini, spiegherà ai quasi cento delegati convocati per l’attivo provinciale in programma dalle 9 di domani, martedì 28 marzo, nel centro congresso dell’Enaip di Pasian di Prato, interamente dedicato ai referendum e alla Carta dei diritti.
Prosegue intanto anche a livello regionale la campagna a sostegno dei referendum indetti per il 28 maggio, nella consapevolezza, spiega ancora Pezzetta, «che gli obiettivi dei due quesiti, la cancellazione dei voucher e il ripristino della responsabilità in solido nella filiera degli appalti, potranno considerarsi raggiunti solo con la conversione in legge del decreto approvato dal Governo». Quanto alla cancellazione dei voucher, Pezzetta ribadisce che «la Cgil non è contraria a priori all’utilizzo dello strumento, se limitato ad alcuni settori, in particolare l’assistenza familiare, e a specifiche categorie di prestatori, come studenti e pensionati». E che l’obiettivo finale della Cgil, dopo l’abrogazione, «è una disciplina più rigorosa del lavoro occasionale, cui sono dedicati due articoli della Carta dei diritti universali del lavoro, la proposta di legge costituzionale presentata dalla Cgil assieme ai referendum».
Ma l’attenzione, adesso, è tutta puntata all’iter della legge di conversione, «che dovrà confermare ““ ricorda ancora il segretario della Cgil Fvg ““ il testo originario del decreto». Questo l’obiettivo della campagna referendaria, come Pezzetta, assieme al segretario della Cgil Udine Natalino Giacomini, spiegherà ai quasi cento delegati convocati per l’attivo provinciale in programma dalle 9 di domani, martedì 28 marzo, nel centro congresso dell’Enaip di Pasian di Prato, interamente dedicato ai referendum e alla Carta dei diritti.