Occupazione, dai dati Istat l’ennesima doccia fredda
I dati trimestrali dell’Istat (sezione Osservatorio) confermano purtroppo l’assenza
di segnali di ripresa occupazionale in
Friuli Venezia Giulia. Nella nostra regione non solo non c’è un recupero
rispetto allo scorso anno, ma l’andamento tendenziale è ancora in calo: nell
secondo trimestre sono stati censiti infatti 497.000 occupati, 5.000 posti in meno rispetto ai 502.000 occupati
del periodo aprile-giugno 2014. «Di positivo ““ commenta Orietta Olivo,
responsabile mercato del lavoro della Cgil regionale ““ c’è un recupero
congiunturale di quasi 6.000 posti rispetto al picco negativo di 491.500
occupati del primo trimestre, ma non va dimenticato che i posti persi rispetto
ai valori pre-crisi sono quasi 25mila e che non ci sono ancora segnali di
ripresa. A questo si aggiunga che la disoccupazione complessiva si colloca all’8,6%,
un dato vicinissimo all’8,8% del primo trimestre, e sopra al 10% per le donne».
Quanto alla ripresa delle assunzioni a tempo indeterminato certificata dai dati
del Governo, per la Cgil
è un dato da valutare nel medio periodo e che è sicuramente legato agli esoneri
contributivi introdotti quest’anno. Esoneri che hanno favorito la
trasformazione di vecchi contratti a termine in contratti a tempo
indeterminato, o meglio a tutele crescenti, privi della garanzia dell’articolo
18. Peggiora, nel confronto tendenziale, anche l’andamento della disoccupazione,
nonostante un lieve calo (dall’8,8 all’8,6%) rispetto al 1° trimestre, con
46mila persone alla ricerca attiva di lavoro.
Per quanto riguarda più specificamente Udine, da
sottolineare che i dati provinciali sono fermi al 4° trimestre 2014. Il
territorio friulano, cifre alla mano, aveva chiuso lo scorso anno con 216mila
occupati, stabili rispetto al 2013 (e anche al 2012), ma con una perdita
consolidata vicina ai 14mila posti rispetto al valore massimo di quasi 230mila
occupati toccato nel 2008, prima che esplodesse la grande crisi. Quasi 20mila i
disoccupati ufficiali in provincia, per un taso di senza lavoro pari all’8,3%,
più del doppio rispetto al 3,9% del 2008.