In tremila a Roma per chiedere di rilanciare il lavoro
«La manifestazione di oggi non è un punto di arrivo, ma il punto di partenza di una mobilitazione di che intende dare voce al lavoro, ai pensionati, ai precari, a tutti coloro che non si riconoscono nelle politiche di questo Governo. Un Governo che è partito a centrosinistra, ma si sta spostando sempre più a destra, nel segno delle promesse e degli impegni traditi». Lo dichiara da piazza San Giovanni, a Roma, il segretario generale della Cgil Fvg Franco Belci, alla testa dei 3.000 mila manifestanti che dal Fvg hanno raggiunto la capitale, la maggior parte viaggiando in pullman (oltre 40 quelli partiti dalle quattro province della regione), gli altri in treno o con mezzi propri.
La partecipazione, come annunciato alla vigilia, è stata massiccia, tanto che il corteo di piazza della Repubblica, quello dove ha sfilato il Fvg assieme ad altre dieci regioni, è partito con quasi un’ora e mezza di ritardo. Tra i tremila dalla nostra regione una folla variegata ed eterogenea, nella quale spiccavano i lavoratori di Ideal Standard, Ferriera di Servola, Electrolux e di tante altre aziende duramente colpite dalla crisi. Tanti anche i lavoratori pubblici, per protestare contro il blocco dei contratti e contro i tagli alle Regioni, che penalizzeranno gravemente la sanità e il welfare.
«Siamo qui per chiedere politiche efficaci per il rilancio dell’occupazione, per sostenere il reddito dei lavoratori e pensionati e quindi la domanda interna, per far ripartire gli investimenti pubblici e privati. Ciò che non s’intravede nel jobs act e nella Finanziaria varata dal Governo», aggiunge Belci, che annuncia nuove iniziative anche a livello locale: «Novembre e dicembre ““ conclude il segretario ““ vedranno sicuramente un’intensificazione della nostra mobilitazione, a tutti i livelli».