I vivaisti della Regione senza contratto da 7 anni
Ancora fermo il contratto integrativo aziendale dei trenta operai dipendenti della Direzione centrale per le risorse agricole, forestali e ittiche della regione. L’accordo, scaduto nel 2011, dovrebbe disciplinare alcuni importanti aspetti relativi alla parte normativa del rapporto di lavoro, alle indennità e al salario legato agli obiettivi. Ma la vertenza, che sembrava sbloccata dopo la firma, a fine 2016, dell’accordo quadro regionale tra le associazioni datoriali regionali Uncem, Confcooperative, Federforeste, Federazione Agci e Legacoop e le organizzazioni sindacali di categoria, non si è ancora risolta: «Nonostante i nostri ripetuti solleciti ““ denuncia Saverio Scalera, della Flai-Cgil di Udine ““ gli impegni verbali dell’assessore Cristiano Shaurli non si sono trasformati in atti concreti: possiamo immaginare che questo sia dovuto al fatto che l’assessore è troppo preso dalla campagna elettorale, ma il compito della politica dovrebbe essere quello di dare risposte ai cittadini. Esattamente il contrario di quanto sta accadendo ai lavoratori, che non meritano questo trattamento».
Secondo i vertici della Direzione regionale la mancata sottoscrizione dell’accordo è dovuta a carenze di tempo e di personale dedicato. Una spiegazione che il sindacato non accetta, dichiara ancora Scalera, «visti i ripetuti incontri tenutisi nel 2017 e la costante presenza al tavolo, al fianco dei due dirigenti che stanno seguendo la vertenza, anche di uno società privata di consulenti del lavoro». Da qui l’appello finale che la Flai rivolge all’assessore e alla direzione centrale, sollecitando un’immediata conclusione della trattativa, «perché dopo quasi sette anni dalla scadenza del precedente integrativo sarebbe sconcertante e inaccettabile che il rinnovo fosse rimandato alla prossima legislatura regionale».