Green pass, Sos dei sindacati friulani al prefetto: «Il sistema garantisca più tamponi»
Rafforzare la capacità del sistema sanitario integrato di garantire tamponi a prezzo calmierato ai lavoratori non vaccinati. È quanto chiedono le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Udine dopo l’incontro con il prefetto del capoluogo friulano, che questa mattina ha convocato organizzazioni economiche, le associazioni sindacali, i vertici dell’azienda sanitaria e i rappresentanti provinciali delle farmacie per un’analisi della situazione e delle criticità , sul territorio provinciale, in vista del 15 ottobre e dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà del Green pass per l’accesso al lavoro. «Pur in assenza di numeri certi sui non vaccinati ““ dichiarano i segretari Emiliano Giareghi (Cgil), Luigi Oddo (Uil), Renata Della Ricca e Franco Colautti (Cisl) ““ è assolutamente prevedibile, allo stato attuale, un forte gap tra la domanda e la capacità di offerta di tamponi. Va quindi individuata e favorita, attraverso interventi mirati di carattere normativo, regolamentare, organizzativo ed economico, ogni soluzione che possa garantire un incremento del numero di test potenzialmente eseguibili: dall’allargamento dei nastri orari delle farmacie, anche per favorire la conciliazione con gli orari di lavoro, all’estensione della rete dei soggetti abilitati e tenuti a garantire tamponi a prezzo calmierato, dalle strutture sanitarie private a organizzazioni come la Croce Rossa».
Questo l’appello che i sindacati lanciano «non soltanto al Prefetto, perché se ne faccia interprete con il Governo, ma anche alle organizzazioni imprenditoriali, alle aziende sanitarie, a Federfarma, alle organizzazioni della sanità privata e non ultima alla Regione, affinché si faccia parte attiva nella ricerca di soluzione concrete a quella che si profila come una vera e propria emergenza occupazionale, economica e sociale».