Fallita la Tomat. I sindacati: “Edilizia udinese quasi al capolinea”
«Con questo ennesimo fallimento possiamo affermare che l’edilizia in provincia di Udine è quasi arrivata al capolinea»: questo l’amaro commento dei sindacati dopo che l’impresa Tomat Spa ha portato i libri in tribunale. Un esito che segue quelli di Edilcoop Gemona, Bidoli di Prato Carnico, Ideaedile di Venzone, Spav di Martignacco, Stratex di Sutrio, D’Andrea Costruzioni di Rigolato, Due Emme Asfalti di Mortegliano, Sostero Lignano, Friulana Bitumi Martignacco e De Sabbata Majano. «Il comparto edile si è disintegrato», dicono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Gerin, Bertossi e Raini. «La cassa edile di Udine ha fornito dati impietosi: meno 6 per cento sul 2015 che aveva già segnato un meno 35 per cento di addetti sul 2008. Oramai sono rimasti 3.000 lavoratori rispetto ai 7.000 del 2009. La Carnia in particolare, terra a vocazione edile contribuisce in percentuale elevata. Inutili anche i nostri tentativi e ogni mediazione. Così come inutili sono state le battaglie per cercare di recuperare gli arretrati. Le difficoltà economiche dell’imprese unite alla mancanza di credito hanno fatto perdere molti tasselli dell’imprenditoria». Ora per la Tomat, dopo 60 anni di attività , si attende l’arrivo del curatore fallimentare, mentre si teme per la sorte dei lavoratori, ai quali spetterà la messa in mobilità . Ma quello che preoccupa maggiormente è la mancanza di prospettive future.