Dynamic Technologies, totale l’adesione allo sciopero contro gli esuberi
È
stata pressoché totale, tra i dipendenti della Dynamic Technologies di
Attimis, l’adesione allo sciopero proclamato per oggi da Fim-Fiom-Uilm
territoriali e dalle Rsu dopo i 50-60 esuberi annunciati dall’azienda.
Pochissimi gli ingressi in fabbrica nei turni delle 6 e delle 14, e
un’altissima adesione è prevista anche per i lavoratori del turno di
notte, che inizia alle 22. A comunicarlo Sandra Fabro, della Fiom-Cgil
Udine, che riferisce anche di un incontro concordato per domani tra le
rappresentanze sindacali e i vertici aziendali: «L’azienda ““ spiega
Fabro ““ vuole sapere qual è il clima tra i lavoratori, ma crediamo che
la risposta sia già arrivata dallo sciopero e dal presidio indetto dai sindacati agli ingressi dello stabilimento».
stata pressoché totale, tra i dipendenti della Dynamic Technologies di
Attimis, l’adesione allo sciopero proclamato per oggi da Fim-Fiom-Uilm
territoriali e dalle Rsu dopo i 50-60 esuberi annunciati dall’azienda.
Pochissimi gli ingressi in fabbrica nei turni delle 6 e delle 14, e
un’altissima adesione è prevista anche per i lavoratori del turno di
notte, che inizia alle 22. A comunicarlo Sandra Fabro, della Fiom-Cgil
Udine, che riferisce anche di un incontro concordato per domani tra le
rappresentanze sindacali e i vertici aziendali: «L’azienda ““ spiega
Fabro ““ vuole sapere qual è il clima tra i lavoratori, ma crediamo che
la risposta sia già arrivata dallo sciopero e dal presidio indetto dai sindacati agli ingressi dello stabilimento».
L’annuncio
sugli esuberi, come si ricorderà , era stato dato dall’azienda nel corso
di un incontro tenutosi giovedì scorso nella sede di Confindustria
Udine. Incontro a lungo sollecitato dai sindacati, preoccupati dal
massiccio ricorso agli ammortizzatori e dal progressivo aumento dei
volumi rpoduttivi nello stabilimento “gemello” situato in Ungheria.
Secondo l’azienda la necessità di procedere ai licenziamenti, che
coinvolgerebbero circa un terzo dei dipendenti impegnati ad Attimis,
sono un effetto della difficile congiuntura del principale mercato di
riferimento, quello dell’automobile, in crisi a causa della stretta su
materie prime e semilavorati. Da qui, sempre secondo quanto riferito
dall’azienda giovedì scorso, la pressoché totale assenza di nuovi
investimenti sul sito di Attimis nei prossimi dodici mesi, se non a
qualche parziale intervento volto a migliorare,i processi produttivi e
alla riduzione dell’impatto ambientale.
sugli esuberi, come si ricorderà , era stato dato dall’azienda nel corso
di un incontro tenutosi giovedì scorso nella sede di Confindustria
Udine. Incontro a lungo sollecitato dai sindacati, preoccupati dal
massiccio ricorso agli ammortizzatori e dal progressivo aumento dei
volumi rpoduttivi nello stabilimento “gemello” situato in Ungheria.
Secondo l’azienda la necessità di procedere ai licenziamenti, che
coinvolgerebbero circa un terzo dei dipendenti impegnati ad Attimis,
sono un effetto della difficile congiuntura del principale mercato di
riferimento, quello dell’automobile, in crisi a causa della stretta su
materie prime e semilavorati. Da qui, sempre secondo quanto riferito
dall’azienda giovedì scorso, la pressoché totale assenza di nuovi
investimenti sul sito di Attimis nei prossimi dodici mesi, se non a
qualche parziale intervento volto a migliorare,i processi produttivi e
alla riduzione dell’impatto ambientale.