Commercio, crisi senza fine. Chiude Bernardi a Cassacco, ansia per Germacar
Crisi a catena nel settore del commercio, dove il drammatico domino delle chiusure sembra non finire mai. Dalla distribuzione al commercio, dagli appalti alla ristrorazione, il crollo dei consumi da un lato continua a mietere vittime nel terizario, che paga anche, sul versante degli appalti, le politiche di spending review della pubblica amministrazione.
SOS CASSACCO. Tra le situazioni più allarmanti quella del centro commerciale Alpe Adria di Cassacco: dopo la pizzeria, il negozio di abbigliamento sportivo e la Sme, chiude anche Bernardi, che abbasserà le serrande il 3 novembre. Ad annunciarlo il dirrettore generale del gruppo, in amministrazione straordinaria dal luglio 2013, ha che motiva la chiusura con la mancata disponibilità del centro commerciale a proseguire il rapporto di collaborazione. Probabilmente non è stato trovato l’accordo sull’ipotesi, avanzata da Bernardi, di spostare il negozio nell’area del centro, anche nella speranza che questo potesse anche aumentarne l’attrattiva in vista della vendita.
SCONFITTA. Quattordici le dipendenti che saranno collocate in cassa integrazione straordinaria, in base all’accordo già sottoscritto nei mesi scorsi presso il ministero del Lavoro. È l’ennesima sconfitta anche per la politica locale, incapace di fermare il declino del centro di Cassacco, ennesima dimostrazione di una politica delle licenze e aoutorizzazioni commerciali fatta senza lungimiranza e visione di prospettiva.
GERMACAR. Ma i problemi non riguardano soltanto distribuzione e commercio al dettaglio. Nel comparto auto-moto crescono le incognite sul futuro dei 35 dipendenti di Germacar Udine spa. La concessionaria di veicoli industriali Mercedes ha due sedi, una a Villesse con 7 dipendenti, già chiusa da qualche mese con i lavoratori in cassa integrazione in deroga e per la quale dubitiamo vi possa essere la riapertura, e una a Udine in viale Tricesimo, con 28 dipendenti. I lavoratori hanno visto saldata la tredicesima del 2013 solamente venti giorni fa e la direzione aziendale ha già reso noto l’impossibilità di erogare gli stipendi di settembre e anche di ottobre.
ASSEMBLEA. L’impresa, che da oltre un anno ha attivato anche a Udine gli ammortizzatori in deroga a rotazione, sconta il calo delle vendite di veicoli commerciali e la diminuzione del fatturato derivante dalle manutenzioni e dall’officina, investimenti e gestioni che evidentemente non hanno dato gli effetti previsti, non ultima la vicenda legata al capannone di Feletto. Lunedì ci sarà l’assemblea dei soci che deciderà il da farsi, sapendo che la capogruppo Germacar spa con sede a Pordenone, a quanto ci risulta, ha già inoltrato richiesta di concordato preventivo. Martedì è previsto un incontro tra la Filcams Cgil e la direzione di Udine, al termine della quale si terrà un’assemblea volante con le lavoratrice e i lavoratori per valutare eventuali scenari futuri e decidere come muoverci.Nel frattempo la preoccupazione cresce per il futuro di 35 posti di lavoro.
Francesco Buonopame, segretario Filcams-Cgil Udine