Carrefour Italia annuncia 500 esuberi. Preoccupazione anche a Udine
Cinquecento
esuberi a livello nazionale, oltre alla chiusura dei punti vendita di Pontecagnano,
in Campania, Borgomanero e Trofarello, in Piemonte. Queste le misure annunciate
dai vertici del gruppo Carrefour nell’ambito del piano di ristrutturazione illustrato
alle segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, nel
corso di un incontro tenutosi venerdì scorso a Bologna. Tra le altre scelte anticipate
dall’azienda anche una serie di azioni organizzative che implicherebbero un ulteriore
e grave peggioramento delle condizioni di lavoro di tutti i punti vendita.
Dietro a
questa strategia, per Carrefour, indici di fatturato e redditività al di sotto
delle aspettative, e particolarmente penalizzanti per gli ipermercati. Motivazioni
e inforazioni, queste, giudicate «generiche e improvvisate» dai sndacati, che
hanno immediatamente proclamato, vista la gravità delle misure annunciate, lo
stato di agitazione di tutti i dipendenti, con una giornata di sciopero da
effettuarsi venerdì 27 o sabato 28 gennaio.
«Carrefour
non ha reso noto ““ dichiarano i segretari provinciali Francesco Buonopane
(Filcams), Diego Marini (Fisascat) e Andrea Sappa (Uiltucs) ““ se e come gli
ipermercati di Tavagnacco e Udine Terminal Nord, dove sono impiegati circa 110
lavoratori, saranno interessati dagli esuberi, e già questo la dice lunga sull’arroganza
e sulla superficialità con cui la multinazionale francese parla della vita e
del lavoro delle persone, considerate alla stregua di banali numeri o di merce da
riporre sugli scaffali». La vertenza, in goni caso, è l’ennesima dimostrazione,
per i tre segretari, del fatto che «le aperture indiscriminate, domenicali o festive
che siano, non hanno migliorato lo stato di salute delle aziende, mentre hanno sicuramente
peggiorato le condizioni dei lavoratori». Se ne parlerà nel corso di due
distinte assemblee, in programma per martedì 24 gennaio al Terminal Nord e il
giorno dopo a Tavagnacco, convocate per scegliere assieme ai lavoratori la data
e le modalità delle prime iniziative di mobilitrazione a livello locale.