Autovie Venete, stato di agitazione nell’appalto pulizie
Stato di agitazione per i 12 lavoratori dell’appalto di pulizie di Autovie Venete operanti in provincia di Udine. A proclamarlo la Filcams Cgil, per la mancanza di riscontri alla richiesta di incontro presentata alla Regione dopo l’aggiudicazione della gara triennale alla cordata formata dalle ditte Miorelli Service e Pulitori e Affini.
«Il nuovo appalto, attivo da marzo, ha visto una drastica riduzione delle attività e dei contratti individuali di assunzione», spiega Michela Martin della Filcams Cgil, ricordando l’esito negativo dell’incontro sindacato-azienda dello scorso 23 febbraio. «Non essendoci le condizioni per definire il passaggio del personale al minor impatto possibile ““ prosegue Martin ““ la Filcams Cgil ha espresso una posizione di totale dissenso su quanto proposto dalla Miorelli Service, ditta capofila dell’Ati, ossia un taglio delle ore lavorative pro capite dal 30 al 50%». Tutto nasce dalla nuova gara, che ha portato a una revisione delle attività ancora non del tutto chiara, per la Filcams, ed è stata aggiudicata con un ribasso a base d’asta del 30%.
Da qui la richiesta di un incontro urgente con la Regione, socio di maggioranza di Autovie, cui la Filcams chiede di tutelare il personale coinvolto. Oggi, visto il perdurare del silenzio da parte della Regione, lo stato di agitazione, preludio ad iniziative di mobilitazione e di lotta che potrannno venire decse nei prossimi giorni: «Ci riserviamo di agire in tutte le sedi opportune per la tutela del personale coinvolto, dal quale abbiamo ricevuto mandato», conclude Martin.
«Il nuovo appalto, attivo da marzo, ha visto una drastica riduzione delle attività e dei contratti individuali di assunzione», spiega Michela Martin della Filcams Cgil, ricordando l’esito negativo dell’incontro sindacato-azienda dello scorso 23 febbraio. «Non essendoci le condizioni per definire il passaggio del personale al minor impatto possibile ““ prosegue Martin ““ la Filcams Cgil ha espresso una posizione di totale dissenso su quanto proposto dalla Miorelli Service, ditta capofila dell’Ati, ossia un taglio delle ore lavorative pro capite dal 30 al 50%». Tutto nasce dalla nuova gara, che ha portato a una revisione delle attività ancora non del tutto chiara, per la Filcams, ed è stata aggiudicata con un ribasso a base d’asta del 30%.
Da qui la richiesta di un incontro urgente con la Regione, socio di maggioranza di Autovie, cui la Filcams chiede di tutelare il personale coinvolto. Oggi, visto il perdurare del silenzio da parte della Regione, lo stato di agitazione, preludio ad iniziative di mobilitazione e di lotta che potrannno venire decse nei prossimi giorni: «Ci riserviamo di agire in tutte le sedi opportune per la tutela del personale coinvolto, dal quale abbiamo ricevuto mandato», conclude Martin.