Asufc, personale fermo ai livelli del 2020
La situazione attuale in Asufc continua a essere
allarmante sia dal punto di vista organizzativo che da un punto di vista di
prospettiva. Preso atto dei martellanti e rassicuranti spot
dell’amministrazione regionale in merito alle future riorganizzazioni, anche
sulla scia del Pnrr, la domanda sorge spontanea: con quale personale?
allarmante sia dal punto di vista organizzativo che da un punto di vista di
prospettiva. Preso atto dei martellanti e rassicuranti spot
dell’amministrazione regionale in merito alle future riorganizzazioni, anche
sulla scia del Pnrr, la domanda sorge spontanea: con quale personale?
La pianificazione tanto sbandierata avrebbe dovuto
prendere corpo già da tempo, viste le carenze di organico strutturali. E la
ricerca affannosa di soluzioni dimostra ancora di più che la sanità pubblica
non era al centro dell’agenda dei lavori di questa amministrazione. Si è
aspettata l’ennesima bassa marea di contagi per prendere atto degli ulteriori
danni provocati dalla carenza di personale in tutti i settori e dalla scarsa
lungimiranza organizzativa e programmatica.
prendere corpo già da tempo, viste le carenze di organico strutturali. E la
ricerca affannosa di soluzioni dimostra ancora di più che la sanità pubblica
non era al centro dell’agenda dei lavori di questa amministrazione. Si è
aspettata l’ennesima bassa marea di contagi per prendere atto degli ulteriori
danni provocati dalla carenza di personale in tutti i settori e dalla scarsa
lungimiranza organizzativa e programmatica.
Ma più delle parole contano le cifre: fatto il saldo tra
le assunzioni e le 496 cessazioni verificatesi tra il 1° gennaio e il 31
dicembre 2021, in un incremento di sole 34 unità , compreso il contingente
Covid. A questo si aggiungono le diverse richieste che come Fp Cgil Udine
abbiamo rivolto invano alla Direzione per l’avvio dei tavoli di trattativa con
l’obiettivo di incentivare il lavoro e scongiurare, per quanto possibile,
l’abbandono da parte dei professionisti del pubblico, ormai demotivati,
stanchi, con migliaia di ore di straordinario sulle spalle, riposi saltati,
cambi turno non concordati e una vita privata messa a dura prova negli ultimi
anni.
le assunzioni e le 496 cessazioni verificatesi tra il 1° gennaio e il 31
dicembre 2021, in un incremento di sole 34 unità , compreso il contingente
Covid. A questo si aggiungono le diverse richieste che come Fp Cgil Udine
abbiamo rivolto invano alla Direzione per l’avvio dei tavoli di trattativa con
l’obiettivo di incentivare il lavoro e scongiurare, per quanto possibile,
l’abbandono da parte dei professionisti del pubblico, ormai demotivati,
stanchi, con migliaia di ore di straordinario sulle spalle, riposi saltati,
cambi turno non concordati e una vita privata messa a dura prova negli ultimi
anni.
Riteniamo che il sollecito inoltrato ad Asufc, e per
conoscenza al Prefetto di Udine, sull’avvio della trattativa su premi e
progressioni orizzontali sia l’unica possibilità a questo punto percorribile
per cominciare a dare qualche risposta ai lavoratori, preso atto che le
richieste fino ad ora presentate non hanno mai trovato riscontro in termini di
riconoscimenti concreti a chi ogni giorno presta la propria professionalità per
la salute della popolazione.
conoscenza al Prefetto di Udine, sull’avvio della trattativa su premi e
progressioni orizzontali sia l’unica possibilità a questo punto percorribile
per cominciare a dare qualche risposta ai lavoratori, preso atto che le
richieste fino ad ora presentate non hanno mai trovato riscontro in termini di
riconoscimenti concreti a chi ogni giorno presta la propria professionalità per
la salute della popolazione.
Andrea Traunero, segretario Generale Fp Cgil Udine
Claudio Palma, Fp Cgil, componente Rsu Asufc