Sà filo, sì quasi unanime all’intesa che posticipa la chiusura
Sì dei dipendenti Sà filo di Martignacco all’ipotesi di intesa che prevede la chiusura dello stabilimento a partire dal primo luglio, con incentivi all’esodo e la cassa integrazione a zero ore per i lavoratori. L’approvazione è arrivata in modo pressoché unanime dalle due assemblee tenutesi oggi, con tre sole astensioni e nessun no. «Un risultato importante ““ commenta il segretario provinciale della Filctem Cgil Udine Andrea Modotto ““ che attesta i passi avanti fatti rispetto all’ipotesi iniziale, che prevedeva, lo ricordiamo, la chiusura immediata del sito. Esistono ora le condizioni, e cioè lo slittamento della chiusura, l’intervento dell’advisor per la ricerca di nuove soluzioni imprenditoriali, la possibilità di attivare la cassa integrazione, incentivi all’esodo fino a un massimo di 12 mesi di salario, per siglare l’intesa davanti al Mise, che come noto dovrà riguardare tutti i 700 esuberi nell’ambito del gruppo, e non solo i 226 di Martignacco».
Sull’approvazione dell’intesa interviene anche il segretario generale della Cgil Udine Natalino Giacomini: «C’è stata una trattativa vera ““ commenta ““ focalizzata su Martignacco e sui suoi dipendenti, che ha consentito di raggiungere un risultato che non era per nulla scontato quando è stata annunciata la chiusura. Resta l’impatto negativo della chiusura di un sito importante, ma con più tempo e maggiori strumenti per cercare una nuova soluzione imprenditoriale. È indispensabile il massimo impegno di tutte le parti in causa, incluse le istituzioni e le forze imprenditoriali, verso questo obiettivo e se sarà necessario sul fronte del ricollocamento, per garantire un futuro ai lavoratori e alle lavoratrici di Sà filo e per salvaguardare un patrimonio di professionalità che non deve essere disperso».