Porti chiusi ai migranti, la condanna della Cgil Fvg e del direttivo provinciale
«Salvare vite umane e accogliere chi fugge dalla fame, dalla violenza e dalla miseria, quale che sia la sua origine e il colore della sua pelle, sono doveri che vanno anteposti a qualsiasi strategia di governo. E valori inderogabili che non possono essere utilizzati come merce di scambio sul tavolo della politica e della diplomazia». La segreteria della Cgil Friuli Venezia Giulia, riunitasi in preparazione del direttivo regionale convocato per giovedì mattina a Udine, interviene così sulla vicenda della nave Aquarius e sulla chiusura dei porti italiani alle navi delle Ong impegnate nel Mediterraneo.
«Il Governo italiano ““ commenta il segretario generale Villiam Pezzetta a nome di tutta la segreteria ““ si è comportato in modo non soltanto cinico, ma anche irresponsabile, senza curarsi delle possibili conseguenze delle sue decisioni sui 629 esseri umani soccorsi dalla Aquarius e sulle altre persone a bordo della nave. Proprio per questo ““ prosegue il segretario ““ la disponibilità messa in campo dalla Spagna, che ha aperto una via d’uscita peraltro tutta da verificare nei suoi aspetti tecnici, dalla lunghezza della rotta alle condizioni del mare, non può essere spacciata come una vittoria politica dell’Italia. Se di soluzione si tratta, lo è solo sul caso specifico, perché un’analoga strategia non potrà essere riproposta a oltranza, per evidenti ragioni di ordine morale e umanitario, prima ancora che di carattere giuridico e politico».
Anche la segreteria del Fvg, quindi, si unisce all’appello della Cgil nazionale per una vera strategia europea sulla gestione dei flussi immigratori. Posizione pienamente sostenuta anche dal direttivo della Camera del lavoro di Udine, riunitosi questa mattina, unanime nel condannare l’atteggiamento del Governo. «Governo che deve avere ben presente ““ rimarca Pezzetta ““ come il primo ostacolo sulla strada di una politica europea sull’immigrazione siano proprio quei Paesi che hanno totalmente chiuso le porte all’accoglienza, e ai quali il nostro ministro dell’Interno e il suo partito guardano invece come possibili alleati nel confronto con Bruxelles». Dopo la vicenda Aquarius, in ogni caso, il tema immigrazione entra nel dibattito del direttivo regionale di giovedì, convocato in preparazione all’avvio del congresso. «E ci entra ““ conclude Pezzetta ““ anche per le implicazioni del tema in Fvg, dove la nuova Giunta ha esplicitamente condiviso un modello di gestione dei flussi al quale la Cgil è fermamente contraria, basato sulla riapertura dei Cie e sullo stop all’accoglienza diffusa».