Udine a destra, una svolta o un allarme?
Le elezioni amministrative a Udine hanno segnato soltanto un cambio di maggioranza o una svolta che deve preoccupare, con il rischio di derive populiste o addirittura fasciste? Questo il tema al centro del dibattito dal titolo “Udine s’è destra. Il futuro del Friuli tra populismo e fascismo 4.0″, che si terrà giovedì 21 giugno alla Cgil di Udine, in via Bassi 36, con inizio alle 17.
«Non c’è giorno ““ spiega il segretario della Cgil Udine Natalino Giacomini ““ in cui le cronache e il dibattito politico non ci ripropongano, su scala nazionale e locale, l’eco degli interrogativi che abbiamo posto al centro della nostra iniziativa. Né crediamo che il fatto di vivere nel clima di una ininterrotta campagna elettorale, dove ogni dichiarazione e ogni cinguettio sono finalizzati all’incremento del consenso, sia una giustificazione dei toni e dei concetti utilizzati e li renda meno allarmanti. Si tratta di temi che possono apparire distanti dal normale scenario in cui si muove un sindacato, ma non lo sono se questo, come la Cgil, è espressione anche di una visione della politica e della società che è fondamento portante della nostra identità e del nostro impegno quotidiano», spiega ancora il segretario, che sarà tra i protagonisti del dibattito.
Oltre a Giacomini e a Gino Dorigo, della segreteria regionale del Sindacato pensionati, interverranno il consigliere regionale Furio Honsell, sindaco di Udine con le ultime due amministrazioni di centrosinistra, Gianna Malisani già assessore comunale ed ex parlamentare, e il presidente di Udine Jazz Giancarlo Velliscig, primo fra gli esponenti del mondo culturale cittadino a prendere posizione contro gli orientamenti della nuova Giunta guidata da Pietro Fontanini. Apriranno i lavori i saluti di Edgar Banja, presidente della sezione Anpi “Severino Cavedoni”, che collabora con la Cgil nell’organizzazione dell’iniziativa.