Cassa integrazione giù, ma a Udine il calo è più contenuto
Prosegue la frenata della cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia, nonostante l’impennata di maggio, particolarmente marcata in provincia di Udine, dove sono state autorizzate oltre 1,2 milioni di ore, quasi due terzi di quelle complessivamente registrate dall’Inps lo scorso mese. Si tratta del valore mensile più alto sia per il Fvg, anche se inferiore a quello di maggio 2015, sia soprattutto per Udine, che vede così ridursi a un modesto -9% la flessione delle ore complessivamente autorizzate quest’anno a partire da gennaio. Va molgo maglio a Gorizia
(-57%) e a Pordenone (-37%), mentre va peggo di Udine, con una riduzione molto contenuta (-22%) rispetto ai valori del 2015.
(-57%) e a Pordenone (-37%), mentre va peggo di Udine, con una riduzione molto contenuta (-22%) rispetto ai valori del 2015.
Sul calo complessivo incidono anche le
nuove regole, più restrittive, sull’accesso alla cassa straordinaria,
che anche per questo registra un forte calo (-36%) in confronto al 2015,
pur restando la tipologia d’intervento più diffusa, con 4,2 milioni di
ore a livello regionale. Ammontano invece a 2 milioni le ore di cassa ordinaria,
sostanzialmente stabili (-3,5%) sui livelli dello scorso anno, mentre
sale la cassa in deroga (500mila ore), che nella prima metà del 2015
scontò un lungo blocco a causa del mancato rifinanziamento dei fondi.
nuove regole, più restrittive, sull’accesso alla cassa straordinaria,
che anche per questo registra un forte calo (-36%) in confronto al 2015,
pur restando la tipologia d’intervento più diffusa, con 4,2 milioni di
ore a livello regionale. Ammontano invece a 2 milioni le ore di cassa ordinaria,
sostanzialmente stabili (-3,5%) sui livelli dello scorso anno, mentre
sale la cassa in deroga (500mila ore), che nella prima metà del 2015
scontò un lungo blocco a causa del mancato rifinanziamento dei fondi.
La
diminuzione riguarda tutti i principali comparti, dalla meccanica
(-18%) al legno (-57%), dalla chimica (-52%) all’edilizia (-54%). In
controtendenza il commercio, ma l’incremento (+200%) è dovuto a un fatto
tecnico, e cioè al bassissimo numero di ore di cassa in deroga nel
periodo gennaio-maggio 2015, per il già citato blocco dei fondi.