Coopca, dai sindaci segnali di un impegno concreto
«Finalmente un’azione concreta delle comunità locali». I segretari della Cgil della provincia di Udine Villiam Pezzetta e della Cisl Alto Friuli Franco Colautti colgono l’occasione del recente incontro tenutosi a Tarvisio tra il sindaco Carlantoni, i dipendenti Coopca del comune e uno dei liquidatori della società per richiamare ancora una volta l’attenzione generale sul destino dei circa 650 dipendenti di Coopca destinati al licenziamento entro dicembre a seguito della procedura di liquidazione alla quale sarà sottoposta l’azienda.
«Dopo il positivo intervento delle amministrazioni comunali di Tarvisio e Gemona, che sono ridiscese in campo in aiuto dei lavoratori di Coopca, l’auspicio è che anche gli altri enti locali interessati dalla presenza di punti vendita della cooperativa carnica si diano da fare e si impegnino in prima persona facendosi megafoni delle rivendicazioni di queste maestranze, così come da mesi stiamo ripetutamente invocando», dichiarano i due segretari. «La tenuta del tessuto sociale della montagna e della pedemontana ““ proseguono ““ passa anche da queste battaglie. Giudichiamo positivamente i percorsi verso l’autoimprenditorialità che si stanno cercando di avviare per alcuni negozi, e per questo sproniamo nuovamente il mondo delle associazioni di categoria delle cooperative a fornire il massimo impegno e contributo affinché tali iniziative vadano in porto, pur con la consapevolezza che questa strada potrà risolvere solo in minima parte il problema dell’occupazione. Ecco perché ci appelliamo alla Regione affinché siano perseguite tutte le strade utili a trovare eventuali formule di ricollocamento del personale in esubero, oltre a tutta una serie di ulteriori strumenti che si dovranno mettere in campo nel tempo perché il tempo stringe e le offerte presentate finora, lo ricordiamo, consentono di recuperare solamente un terzo dei lavoratori occupati in Coopca».
«Dopo il positivo intervento delle amministrazioni comunali di Tarvisio e Gemona, che sono ridiscese in campo in aiuto dei lavoratori di Coopca, l’auspicio è che anche gli altri enti locali interessati dalla presenza di punti vendita della cooperativa carnica si diano da fare e si impegnino in prima persona facendosi megafoni delle rivendicazioni di queste maestranze, così come da mesi stiamo ripetutamente invocando», dichiarano i due segretari. «La tenuta del tessuto sociale della montagna e della pedemontana ““ proseguono ““ passa anche da queste battaglie. Giudichiamo positivamente i percorsi verso l’autoimprenditorialità che si stanno cercando di avviare per alcuni negozi, e per questo sproniamo nuovamente il mondo delle associazioni di categoria delle cooperative a fornire il massimo impegno e contributo affinché tali iniziative vadano in porto, pur con la consapevolezza che questa strada potrà risolvere solo in minima parte il problema dell’occupazione. Ecco perché ci appelliamo alla Regione affinché siano perseguite tutte le strade utili a trovare eventuali formule di ricollocamento del personale in esubero, oltre a tutta una serie di ulteriori strumenti che si dovranno mettere in campo nel tempo perché il tempo stringe e le offerte presentate finora, lo ricordiamo, consentono di recuperare solamente un terzo dei lavoratori occupati in Coopca».